Articolo con esercizi – Avanzato C1 – Passato remoto, un tempo verbale quasi del tutto inutilizzato, se non in qualche regione del sud Italia e in alcune zone della Toscana. Un tempo che è comunque importante saper riconoscere, soprattutto per chi ama leggere letteratura in italiano, dove ancora spesso è utilizzato. Riflettiamo in questo articolo al passaggio dal passato remoto al passato prossimo e al perché si sostituisce il primo con il secondo e a quali sono le conseguenze in questo passaggio, senza dimenticare l’imperfetto, l’altro fondamentale tempo del passato.
Il passato remoto indica un passato del tutto trascorso, senza alcuna relazione con il presente. Alcuni esempi esempi:
- Lucia urlò. → azione momentanea e compiuta nel passato.
- Mia figlia cadde dalla bicicletta. → azione avvenuta una sola volta e conclusa.
- Cristoforo Colombo sbarcò a San Salvador il 12 ottobre 1492. → azione lontana nel tempo.
Passato remoto o passato prossimo?
Nella lingua parlata il passato remoto è sempre più spesso sostituito dal passato prossimo, anche per parlare di fatti conclusi, avvenuti in un tempo lontano: “L’anno scorso abbiamo fatto un viaggio a Parigi”.
È utile ricordare che la differenza tra i due tempi (passato remoto e prossimo) esiste e che non si fonda sulla lontananza nel tempo dell’evento, ma sulla sua durata.
Entrambi i tempi, infatti, indicano un evento accaduto nel passato, ma il passato prossimo indica un evento, più o meno lontano, i cui effetti durano ancora nel presente; il passato remoto, invece, indica un evento più o meno lontano nel tempo, ma completamente concluso.
Così, correttamente, diremo: “L’anno scorso facemmo un viaggio a Parigi”. Questo perché l’azione espressa dal verbo si esaurisce tutta nel passato.
• Facciamo un po’ di ordine sull’uso dei tempi passato remoto, prossimo e imperfetto:
Passato remoto: azioni e/o situazioni passate e concluse in un tempo psicologicamente lontano, che non hanno un’attinenza diretta col presente. Inoltre il passato remoto esprime un’azione conclusa. Esempio:
→ « mangiai una bistecca », passato remoto, sottintende il fatto che, nel momento in cui si parla, l’azione è finita e la cosa non ha più relazione con il momento in cui si parla.
Imperfetto: azioni che avvengono in un momento passato e che si svolgono nel corso di un determinato momento, senza esplicitare la loro fine o il loro inizio. Quindi l’imperfetto comprende solo parte dell’azione, e questa caratteristica è particolarmente evidente se lo si confronta col passato prossimo. Esempio:
→ « mangiavo una bistecca », imperfetto: non possiamo sapere se la bistecca è già stata finita o meno.
Passato prossimo: azioni e/o situazioni passate e puntuali, che si compiono una volta sola, concluse recentemente e i cui effetti si ripercuotono ancora nel presente. Esempio:
→ « ho mangiato una bistecca », passato prossimo: la bistecca è già stata mangiata, poco fa, l’azione si è conclusa recentemente.
L’imperfetto trova il suo ruolo d’elezione in frasi subordinate, per esprimere la contemporaneità di un evento rispetto a un momento passato, esempio:
- « Chiuse il cancello della fortezza, mentre dal cielo piovevano frecce ».
Sappiamo che il soggetto è riuscito a chiudere il cancello della fortezza (azione conclusa nel passato remoto), e mentre svolgeva quest’azione qualcuno cercava di fiocinarlo. Inoltre il tutto avviene in un tempo passato e « distante » (passato remoto della frase principale).
Esprimere lo stesso concetto basando la narrazione (quindi la frase principale) sull’imperfetto rende meno immediato la relazione temporale tra le due frasi, stesso esempio ma con l’imperfetto :
- « Chiudeva il cancello della fortezza, mentre dal cielo piovevano frecce »
Il cancello è stato chiuso prima che il soggetto fosse fiocinato? Le frecce hanno smesso di cadere mentre chiudeva il cancello? Quando è avvenuto tutto questo rispetto al momento della narrazione? Non è chiaro.
Proviamo col passato prossimo:
- « Ha chiuso il cancello della fortezza, mentre dal cielo piovevano frecce »
Il cancello è stato chiuso nonostante le frecce, e questo è accaduto poco fa.
Seguendo questa logica, possiamo dire che il passato prossimo puo’ spesso e con una certa facilità sostituire il passato remoto, poiché ne conserva l’immediatezza, cioé:
un’azione momentanea e compiuta nel passato e che puo’ interrompere la continuità dell’imperfetto:
Esempio -> ‘mentre andavo al lavoro, incontrai Antonio’ -> ‘mentre andavo al lavoro ho incontrato Antonio’.
Allo stesso tempo, nel passaggio dal passato remoto al passato prossimo, si perde appunto il senso di ‘remoto’, vale a dire di qualcosa di estremamente lontano nel tempo che non ha più legami con il presente, mentre nel passato prossimo sentiamo ancora nel nostro presente le conseguenze di quell’azione passata.
È una questione di stile, ed ecco perché il passato remoto lo si trova soprattutto nelle narrazioni letterarie, mentre nel parlare quotidiano si predilige il passato prossimo, che ha quel senso di immediatezza tipico dell’espressione orale.
Troverete esercizi sulla coniugazione regolare e irregolare del passato remoto nell’articolo: ‘Il Passato remoto – Esercizio interattivo‘.
Per una semplice lettura vi invitiamo a leggere ‘I giorni perduti‘ di Dino Buzzati.