Bologna la dotta, la grassa e la rossa turrita – Intermedio A2 – B1

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Articolo Intermedio A2 – B1 – Bologna la dotta, la grassa e la rossa turrita? Sapete cosa significa? Scoprite Bologna, i suoi colori, i suoi sapori, i suoi magnifici monumenti e uno stile di vita tra i migliori in Italia. Focus sul gerundio e sul presente progressivo con il gerundio.

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Forse è per l’ottima cucina emiliana e la lunga tradizione enogastronomica, forse per i suoi palazzi storici i cui tetti ricordano le foglie d’acero in autunno, forse perché riesce ad unire cultura e divertimento, Bologna rappresenta senza dubbio una meta perfetta per un weekend fuoriporta*.
Avendo** poco tempo a disposizione, il modo migliore per visitare Bologna è senz’altro affidarsi ai mezzi pubblici e girare nel centro storico per lo più a piedi. La città, infatti, si lascia scoprire soprattutto passeggiando** tra i suoi innumerevoli portici, attraversando** vicoli, piazze e mercati, ammirando** i bellissimi palazzi dal gusto medievale.

La dotta

Il viaggio alla scoperta di Bologna e della sua cultura deve assolutamente partire dalla piazza principale, Piazza Maggiore, il cuore della città. Un ampio spazio, destinato un tempo a sagre, palii e mercati, con al centro un marciapiede rialzato, conosciuto tra i bolognesi come “Crescentone” dal nome della focaccia locale “crescente”.
Attorno alla piazza si trovano alcuni dei più importanti edifici bolognesi. Uno dopo l’altro, si possono ammirare la Basilica di San Petronio, al suo interno la meridiana più grande del mondo, il Palazzo dei Notai, il Palazzo del Podestà e il Palazzo dei Banchi.
Degno di nota il grande porticato e la crociera di archi al suo centro, il Voltone del Podestà. A chi vuole sperimentare i misteri del suono basta mettersi sotto il Voltone, antica sede del mercato, e bisbigliare qualcosa verso uno dei quattro angoli della volta: quelli che si trovanno nell’angolo opposto possono sentire ogni cosa.
Chi, invece, desidera lasciarsi trasportare in un viaggio nel tempo deve assolutamente entrare nella Salaborsa, all’interno del Palazzo d’Accursio, sede del Comune. Con la piazza coperta al centro della sala e i reperti archeologici in bella vista attraverso pavimento in cristallo.
Lasciata Piazza Maggiore, lì adiacente troviamo un altro degli emblemi di Bologna: la Fontana del Nettuno, simbolo dell’antico dominio del Papa. Proseguendo incontriamo il Palazzo dell’Archinginnasio, antica sede dell’Università più antica d’Occidente e dal 1883 biblioteca civica, e la chiesa di San Domenico, con le sculture di Michelangelo.

La grassa

Un soprannome di sicuro meritato, questo della “grassa”, complice le ottime ricette e l’uso abbondante di carne e pasta all’uovo. Dalle tagliatelle ai tortellini, passando per la lasagna, Bologna è sicuramente la patria del buon cibo, cibo che si inizia ad assaporare già nei numerosi mercati sparsi per il centro.
Primo fra questi, l’antico Mercato del Quadrilatero, alle spalle di Piazza Maggiore, con i suoi banchi pieni di cibo, dai salumi ai dolciumi, e il Mercato delle Erbe, il mercato coperto in via Bassi. Una capatina in entrambi è d’obbligo, anche per un pranzo low cost. La sera, invece, ci saranno le numerose trattorie ed osterie a soddisfare la fame, anche quella dei più esigenti.

La rossa “turrita”

In passato Bologna aveva più di 100 torri, tutte dal tetto rosso molto probabilmente. Oggi il numero si è abbassato a 24. Bologna è conosciuta ancora per le sue torri, in particolare le Due Torri, le più alte della città, la Torre degli Asinelli e la Garisenda. Salendo i 498 scalini della Torre degli Asinelli si ammira un bellissimo panorama della città: i tetti rossi uno vicino all’altro, fino alle colline in lontananza. Dalle Due Torri, si passa al vicino Palazzo della Mercanzia e poi giù fino alla Chiesa di Santo Stefano, detta anche “le sette chiese”, perché formata da sette chiese in una. Tappa obbligata anche quella che da via Zamboni, strada universitaria, va verso via Indipendenza, la via dello shopping bolognese.

Informazioni adattate dal Web

Gerundio

Il gerundio è un modo del verbo e può avere un valore causale, temporale, ipotetico e modale.

  • Rileggi la frase estratta dall’articolo:

“Avendo** (Ipotetica: ‘se avete’) poco tempo a disposizione, il modo migliore per visitare Bologna è senz’altro affidarsi ai mezzi pubblici ».

La città, infatti, si lascia scoprire soprattutto passeggiando** (Modale: ‘in questo modo’, semplicemente con il passeggiare) tra i suoi innumerevoli portici, attraversando**(Modale) vicoli, piazze e mercati, ammirando**(Modale) i bellissimi palazzi dal gusto medievale”.

Per questi usi particolari del gerundio vi rimandiamo all’articolo  ‘Sbagliando, s’impara’ – Il gerundio – Avanzato C2 –


Presente progressivo

Oltre che in questi casi particolari, una struttura molto più semplice che prevede l’uso del gerundio e che si usa molto spesso è la costruzione con il verbo stare (all’indicativo presente o imperfetto) + il gerundio, per indicare un’azione che è in svolgimento:

‘Sto mangiando, Stanno studiando, Stavano andando’ – ‘Sto leggendo, Stanno leggendo, Stavano leggendo’

Presente Presente progressivo
‘In primavera piove spesso’ ‘Sta piovendo’.
“piove” indica un evento naturale e ricorrente “sta piovendo” indica che c’è la pioggia in questo momento
‘I bambini dormono molto’ ‘I bambini stanno dormendo’.
“dormono” indica un’abitudine, un fatto naturale  “stanno dormendo” indica che i bambini in questo momento sono a letto e dormono

 

Costruzione del gerundio

CANTARE > – ANDO CANTANDO
LEGGERE > – ENDO LEGGENDO
DORMIRE > – ENDO DORMENDO
IRREGOLARI DI USO COMUNE
FARE FACENDO
DIRE DICENDO
BERE BEVENDO

 

 

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