Articolo di livello A2 confermato – Sempre più numerose le spiagge che adottano il divieto di fumo. Una sana evoluzione che potrebbe cambiare le abitudini del turismo da mare, rendendolo più sano ed ecologico. Accompagnano la lettura un esercizio lessicale e un focus sul plurale femminile di alcuni nomi particolari che terminano in -cia, -gia, -scia, come ad esempio spiaggia. Buona lettura e buon lavoro!
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Sono più di 20 le spiagge italiane che hanno bandito le sigarette per salvarsi dall’inquinamento, ma i comuni procedono in ordine sparso e altri potrebbero aggiungersi alla lista. Al club dei litorali virtuosi sono iscritte finora località importanti: Lerici e Ponza tra quelle sul Tirreno, le pioniere Bibione e Rimini sull’Adriatico, Porto Cesareo sullo Ionio. Il semplice divieto di gettare le sigarette sulla sabbia o in mare e raccoglierle poi in un contenitore, implicava che il trasgressore fosse colto in flagrante dal vigile. Poteva bastare il buon senso per applicare, dopo tante campagne, una banale norma di civiltà. Invece è stato necessario proibire le cicche in toto e ricorrere a multe e verbali. Segno che qualcosa, nella coscienza di cittadini e istituzioni, sta finalmente cambiando.
In Sicilia ci sono perfino lidi con la doppia “bandierina” ambientalista, smoking e plastic. Sull’isola è scoppiata una sana mania contro gli oggetti in plastica monouso, con una ventina di amministrazioni locali che hanno detto no a bicchierini e forchette. Qui l’elenco è più lungo perché il divieto di fumo vige già da 14 anni in tutti i luoghi pubblici e privati, e ora si estende ai bagnasciuga.
Il no alla plastica, per le stesse ragioni ecologiche e sanitarie, è invece una novità. E non basta gettarla nell’apposito cassonetto: bisogna evitare di usarla o utilizzare materiali alternativi. A questo punta la direttiva Ue del marzo scorso. In attesa di una legge ad hoc, per ora i Comuni possono garantire l’applicazione dell’ordinanza solo nelle aree di loro competenza: uffici, scuole, parchi, musei e anche le spiaggie. Infatti è su queste coste che si presenta il problema: gli stabilimenti gestiti a pagamento, dovrebbero essere di norma già attrezzati alla raccolta e al riciclo dei rifiuti. Altrimenti, i bagnanti possono sempre presentare denuncia.
Adattato dal Corriere della sera
- Lessico. Rileggi il testo, individua e dividi le espressioni legate ai 3 ambiti lessicali, come nell’esempio:
Ambito lessicale giuridico | Ambito lessicale legato al mare | Ambito lessicale legato all’ambiente |
Hanno bandito (bandire); …;
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Spiagge; …;
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Inquinamento; …;
|
FOCUS: Plurale dei nomi in -cia, -gia, -scia
- Nei plurali dei sostantivi femminili terminanti con le sillabe -cia o -gia l’ortografia segue questa semplice regola:
– Si conserva la i quando la c e la g sono precedute da vocale
acacia ▶ acacie – ciliegia ▶ ciliegie
– Si elimina la i quando c e g sono precedute da consonante
goccia ▶ gocce – spiaggia ▶ spiagge
- Quando invece la i dei gruppi -cia, -gia, -scia è accentata, al plurale (ovviamente) si conserva sempre
farmacìa ▶ farmacìe – strategìa ▶ strategìe – scìa ▶ scìe.
- Soluzioni:
Ambito lessicale giuridico : hanno bandito; comuni; istituzioni; divieto; proibire; trasgressore; colto in flagrante; vigile; applicare; norma; multe e verbali; amministrazioni locali; divieto di; vige; direttiva Ue; legge ad hoc; l’applicazione; ordinanza; competenza; denuncia;
Ambito lessicale legato al mare: spiagge; litorali; sabbia; mare; lidi; bandierina; bagnasciuga; coste; stabilimenti; bagnanti;
Ambito lessicale legato all’ambiente: inquinamento; contenitore; oggetti in plastica monouso; plastica; ragioni ecologiche e sanitarie; cassonetto; materiali alternativi; raccolta; riciclo dei rifiuti;