Milano prima in classifica per qualità della vita – Intermedio B1

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Articolo di livello intermedio B1 con esercizi interattivi – Come ogni anno, il Sole 24 Ore stila una classifica delle città italiane per qualità della vita. Nel 2018, è Milano la città migliore. Vibo Valentia è ultima, Roma è in risalita. Un’occasione per un focus sui comparativi e i numeri ordinali.

Je choisis ma formation

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Il primato, inedito nell’indagine annuale del Sole 24 Ore, va quest’anno a Milano, con Bolzano sul secondo gradino del podio. Terza Aosta. Le ultime 20 posizioni della lista sono occupate da città del Sud.

Spetta al capoluogo lombardo la palma d’oro per la qualità della vita. Nell’indagine annuale del Sole 24 Ore, Milano ha usurpato la prima posizione a Bolzano, che, comunque, si piazza sul secondo gradino del podio. La classifica è stilata tenendo conto di 42 parametri, raggruppati in sei macro-aree (“Ricchezza e consumi”, “Affari e lavoro”, “Ambiente e servizi”, “Demografia e società”, “Giustizia e sicurezza”, “Cultura e tempo libero”). La terza posizione spetta a Aosta, seguita da Belluno in quarta e Trento in quinta. Completano la top ten Trieste, Bologna, Pordenone, Treviso e Gorizia. Fanalino di coda, in 107esima posizione, in discesa di un posto dall’anno scorso, la città calabrese di Vibo Valentia.

Le migliori.

In testa alla classifica di questa 29esima edizione c’è Milano che supera tutte le altre 106 province italiane negli indicatori reddituali (prima per depositi in banca pro capite e consumi medi delle famiglie in beni durevoli) e vince l’iCityrate come migliore smart city, ma si piazza nella top ten anche per il prezzo medio di vendita delle case (seconda posizione) e il tasso di occupazione (dove è terza).

Il Sud nella parte bassa della classifica.

Per quanto riguarda il fanalino di coda della lista, Vibo valentia segna un ulteriore peggioramento rispetto alla piazza dell’anno prima. Il territorio calabrese registra i suoi peggiori risultati – sempre oltre la centesima piazza – sotto gli aspetti del tenore di vita, della popolazione e degli affari. È tutto il Sud, comunque ad occupare la parte bassa della graduatoria. Una consuetudine che si ripete: quest’anno gli ultimi 20 gradini, sono occupati da province siciliane, pugliesi, calabresi e campane.

In forte rimonta Varese e Mantova.

Quanto alle maggiori aree metropolitane, oltre a Milano, segnaliamo la prestazione in leggera ascesa di Roma (ventunesima), di Bologna (settima) e Verona (tredicesima) mentre Firenze perde posizioni e scivola al 22esimo posto. In risalita anche Bergamo, quest’anno in 16esima posizione. Ma la palma della risalita va a Mantova e Lecco che guadagnano rispettivamente 22 e 21 punti. Tra le vittorie di tappa, relative alle singole 6 macroaree, diverse conferme e alcune sorprese.

Le macro aree.

La prima di queste aree tematiche misura «Ricchezza e consumi» di province e città metropolitane d’Italia: anche questa classifica è guidata da Milano, che spicca per PIL pro capite e per ricchezza. Allargando lo sguardo è tutto il Nord Est a trainare la ricchezza del Paese con Bolzano, Belluno e Gorizia ad occupare, rispettivamente, la seconda, terza e quarta posizione in classifica.

Quando si parla di «Affari e lavoro», invece, è Bolzano la prima classificata. Ma è il Centro-Nord il vero protagonista di questa area – nella quale, tra gli altri, si incrociano export, start up e tasso di occupazione – con Ascoli Piceno al secondo posto complessivo e Grosseto che spicca per numero di imprese registrate.

E se il Nord-Est si aggiudica il primato per qualità di «Ambiente e servizi» offerti alla popolazione – la regina, qui, è Trieste, forte di un mix tra spesa sociale, caratteristiche del territorio e servizi. Quando si parla di efficienza nei campi «Giustizia e sicurezza» il primato va alle province di Ferrara e Ravenna, dove ci sono i tribunali più rapidi.

Il Sud è spesso confinato alle ultime posizioni della classifica, ma recupera terreno nella categoria «Demografia e società»: Napoli è la città metropolitana più giovane d’Italia ed è seconda per tasso di natalità insieme a Catania.

Non può mancare la cultura nella misurazione della qualità della vita offerta da un luogo: a trionfare, nell’area «Cultura e tempo libero» sono Rimini , Firenze e Roma. Ma la regione Marche conferma un’attrattività in crescita.

Articolo di Marta Casadei e Michela Finizio – adattato dal Sole 24 Ore


Esercizio lessicale:


Esercizio sui numeri ordinali 


  • Ecco uno schema di comparativi e superlativi irregolari:
Aggettivo Comparativo Superlativo
Buono Migliore Il Migliore Ottimo
Cattivo Peggiore Il Peggiore Pessimo
Grande Maggiore Il Maggiore Massimo
Piccolo Minore Il Minore Minimo

 

Avverbio Comparativo Superlativo
Bene Meglio Molto bene; Ottimamente; Benissimo;
Male Peggio Molto male; Pessimamente; Malissimo

 

Più bene’ e ‘Più male’ non è dunque possibile. Non si dice!

Il comparativo di ‘bene’ è ‘meglio’; il comparativo di ‘male’ è ‘peggio’.

Esempio : « Oggi sto bene, sto meglio di ieri » – « Oggi sto male, sto peggio di ieri ».

Esercizio sui comparativi e superlativi

Ora prova a costruire a piacimento delle frasi con i comparativi e superlativi aggettivi e avverbi.

Ad es : Il gelato al pistacchio è molto buono, secondo me è migliore del gelato al cioccolato.

Oppure: Questo è il peggior caffé che abbia mai bevuto! Che schifo!

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